Cos’è l’Industria 4.0 e com’è cambiata l’industria nel tempo
Cos’è l’Industria 4.0
L’Industria 4.0 è un nuovo modello di produzione e gestione aziendale basato sull’utilizzo di tecnologie digitali in grado di offrire vantaggi in termini di riduzione dei costi, aumento dell’efficienza, personalizzazione di massa e sviluppo di nuovi modelli di business. [1]
In questo primo capitolo verranno descritte le tappe del processo evolutivo dell’industria fino ad arrivare a quella che oggi viene chiamata quarta rivoluzione industriale o Industria 4.0.
Si entrerà poi nel dettaglio di questa nuova fase di sviluppo attraverso una panoramica generale di quelle che sono definite le “tecnologie abilitanti” dell’Industria 4.0, e che, secondo il Piano Nazionale Industria 4.0, sono fondamentali per la trasformazione digitale dell’industria manifatturiera italiana.
Com’è cambiata l’industria nel tempo
Il suffisso 4.0, rappresenta una tappa significativa di un’evoluzione estremamente precisa. Dall’introduzione della macchina a vapore all’uso sempre più pervasivo dell’automazione, dell’informatizzazione e della digitalizzazione. Il passaggio alla quarta rivoluzione industriale traghetta le imprese verso una nuova dimensione detta “bimodale”, perché costituita da un ecosistema di risorse fisiche e virtuali. [2]
1784 – La prima rivoluzione industriale
La prima rivoluzione industriale corrisponde a una rivoluzione della manifattura rispetto all’uso dell’energia. L’invenzione della macchina a vapore, infatti, consente alle fabbriche di abbandonare i mulini e introdurre una meccanizzazione della produzione all’insegna di velocità e potenza più elevate. [2]
1870 – La seconda rivoluzione industriale
La seconda rivoluzione industriale rappresenta la seconda generazione energetica, legata all’utilizzo dell’elettricità prima e del petrolio poi, che permettono di incrementare ulteriormente i livelli di meccanizzazione e di produzione. È grazie a questa rinnovata potenza che nella manifattura si afferma progressivamente quella catena di montaggio che inaugura l’era della produzione di massa. [2]
1970 – La terza rivoluzione industriale
La terza rivoluzione industriale riassume l’ingresso in fabbrica dell’ICT (Information and Communications Technology) di prima generazione. Informatica ed elettronica incrementano ulteriormente i livelli di automazione non solo nell’ambito produttivo, ma anche, e soprattutto, in quello organizzativo. Si diversificano le infrastrutture e si avviano nuovi processi che, all’insegna della progressiva digitalizzazione, differenziano e agevolano il lavoro delle persone migliorando la qualità della produzione. [2]
2011 – La quarta rivoluzione industriale
L’Industria 4.0 introduce un mix tecnologico di robotica, sensoristica, connessione e programmazione, rivoluzionando così il modo di fabbricare i prodotti e organizzare il lavoro.
Grazie a IoT, analisi di Big Data, intelligenza artificiale, robotica e sistemi autonomi è infatti possibile ottenere nuovi modelli di produzione sempre più automatizzati e interconnessi, asset e prodotti intelligenti e comunicanti, oltre ad una maggiore tracciabilità e rintracciabilità dei processi.
In risposta alla crescente importanza delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0, molti governi in tutto il mondo hanno adottato politiche e programmi per favorire la loro adozione da parte delle imprese. In particolare, il governo italiano ha presentato il “Piano Nazionale Industria 4.0”, un programma che si propone di supportare la modernizzazione del sistema produttivo italiano attraverso l’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0. Queste tecnologie possono migliorare l’efficienza e la flessibilità dei processi produttivi, nonché la personalizzazione dei prodotti. Grazie alle agevolazioni fiscali e ai finanziamenti agevolati previsti dal Piano, le imprese italiane possono investire in queste tecnologie e migliorare la loro competitività a livello nazionale e internazionale. [3]
Il Piano presentato ha incluso, tra le altre misure, anche l’importanza della formazione per gli operatori del settore produttivo, al fine di diffondere la cultura digitale e garantire una maggiore preparazione in vista delle sfide del mercato globale. In questo modo, l’implementazione del Piano può consentire alle imprese italiane di aumentare la loro capacità innovativa e la loro produttività, generando maggiori opportunità di lavoro e contribuendo allo sviluppo economico del paese. [4]
[1] Statista, «Industry 4.0 – In-depth Market Insights & Data Analysis,» 2022.
[2] L. Zanotti, «Industria 4.0: storia, significato ed evoluzioni tecnologiche a vantaggio del business,» 2023.
[3] C. Calenda, «PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0,» [Online]. Available: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/industria_40_MISE.pdf.
[4] M. d. S. Economico, «Credito d’imposta formazione 4.0,» [Online]. Available: https://www.mise.gov.it/it/incentivi/credito-d-imposta-formazione-4-0.
